giovedì 25 febbraio 2010

GustoLive: dedicato a chi ama il cibo, il vino, la musica jazz... e la compagnia dei buoni amici!


Bisogna ripercorrere a ritroso la storia e giungere sino al IX secolo, per rintracciare l'origine del nome che oggi è sinonimo di spumante italiano: Franciacorta.

Nell'Alto Medioevo, infatti, la Franciacorta era il territorio a cui i monaci benedettini si dedicavano anima e corpo perché, una volta bonificato, potesse finalmente ospitare i vigneti.
Fu per premiare il loro impegno e quello dei contadini che abitavano queste dolci colline sul lago d'Iseo, che i Signori esentarono le comunità dal pagamento dei dazi: da qui “curtes francae”.

Oggi, questo fazzoletto di terra in provincia di Brescia è il regno delle bollicine italiane.
“Con un disciplinare rigidissimo, i produttori di Franciacorta hanno voluto garantire l'eccellenza dei loro vini – ha spiegato Michele Bozza, titolare dell'azienda La Montina, che ieri sera ha accompagnato i commensali in un affascinate percorso di degustazione.
Siamo molto più piccoli per dimensioni ed infinitamente più giovani rispetto ai cugini francesi ed abbiamo scelto la via della qualità affinché il nostri spumanti potessero competere con i migliori champagne”.
Con una produzione di dieci milioni di bottiglie, tutte fregiate del marchio DOCG, i fatti danno loro ragione.

È cominciata così la prima di GustoLive, con Jazz Please Quintet, La Montina Franciacorta e la Fabbrica di Liquori Izzi ospiti d'onore della serata.
Com'è andata poi, lo lasciamo raccontare a queste immagini...





















































Alla prossima... mercoledì 10 marzo!

mercoledì 10 febbraio 2010

GUSTOLIVE, Ristorante La Lanterna: la prima serata è il 24 febbraio 2010

Un ristorante è molto più di un luogo in cui ordinare e mangiare ottimi piatti. É l'occasione per scoprire nuovi sapori ed ascoltare storie di terre vicine e lontane. É dove stare bene in compagnia di buoni amici e condividere momenti belli.
A volte è uno stravagante laboratorio, in cui l'esplorazione del gusto diventa una ricerca di emozioni.

GustoLive è tutto questo:

un palcoscenico speciale, in cui il piacere del cibo e la passione per vini buoni si fondono in un'avvolgente atmosfera jazz.

La prima è fissata per il 24 febbraio 2010 alle ore 20:30.
Per inaugurare la rassegna dedicata all'enogastronomia ed alla musica di qualità abbiamo pensato agli eleganti vini di Franciacorta firmati La Montina ed alle calde melodie del Jazz Please Quintet in un omaggio a Paolo Conte e Mina.



L'arte delle bollicine


Per presentare i vini che ci accompagneranno nella prima serata di GustoLive, abbiamo pensato di fare due chiacchiere con Luigi Santoro.

Da più di vent'anni rappresentante di tante ed ottime aziende vitivinicole, Santoro è l'ideatore di Simposio DiVino, l'evento che ogni due anni porta in territorio pontino i proprietari delle migliori cantine d'ogni regione d'Italia per un'eccezionale occasione di degustazione e dialogo con i professionisti della ristorazione e sempre più numerosi wine-lovers.


-Perché La Montina?

Semplicemente perché raggiunge il massimo punteggio in ognuno dei criteri che ci guidano nella scelta delle nostre aziende: l'indubbia qualità dei prodotti, il giusto rapporto tra qualità e prezzo e, soprattutto, le persone.

-Cosa vuoi dire con “le persone”?
Sono ciò che dà il vero valore ai prodotti: il loro lavoro, le loro idee, i sentimenti che li guidano nel dare lustro alla tradizione così come nel credere nell'innovazione...come potrebbero non influire prepotentemente sulla qualità che il consumatore sente?

-Parliamo di emozioni?
Di un'empatia che lega il produttore al suo vino e che finisce nel perlage e nel bouquet aromatico, nel colore, nel gusto e in ogni sensazione che proviamo sin dall'assaggio.

-Chi è Michele Bozza?
Tecnicamente, è il responsabile commerciale ed il più giovane dei proprietari de La Montina, insieme al papà ed allo zio che invece curano i vigneti e la cantina.
Ma più di ogni titolo e ruolo aziendale, è una persona meravigliosa, che ama il suo lavoro ed il suo territorio. Il 24 febbraio lo sentirete parlare delle terre di Franciacorta molto più che dell'azienda La Montina. E credo che questo sia bellissimo.


-Quale sarà la selezione di vini in degustazione?
Saranno tutte bollicine Franciacorta con marchio di qualità DOCG: cominceremo con Franciacorta Brut, chardonnay e pinot bianco a cui Angelo ha abbinato dei frittini di terra e di mare; poi sarà la volta del Satén, chardonnay in purezza, accompagnato da un risotto con gamberi; per i sapori di mare su vellutata di fagioli stapperemo il Millesimato 2005, premiato quest'anno con i 3 Bicchieri del Gambero Rosso; la conclusione è affidata al Rosé Demi Sec, pinot nero e chardonnay, con plumcake all'albicocca di Egle.
L'afterdinner sarà invece curato dai fratelli Riccardo e Alessandro Izzi: Amaro Erbes Gran Riserva, Sambuca Premium e al Caffé e Limoncello sono i liquori di famiglia che questi due giovani ragazzi di Fondi hanno deciso di accompagnare nei tempi moderni con un culto particolare per la tradizione.


-GustoLive è una rassegna dedicata al jazz, cosa pensa del connubio degustazione-musica?
Un'idea vincente, perché in linea con le nuove tendenze e le aspettative di chi ama la buona cucina ma dà un significato più ricco al mangiare fuori.
In tal senso La Montina è il partner perfetto, un'azienda che da sempre dimostra un'innata sensibilità per la promozione di iniziative culturali: dalla creazione del Museo di Arte Contemporanea in Franciacorta di Remo Bianco, con oltre 400 opere esposte nei locali della meravigliosa cantina de La Montina e nello splendore di Villa Baiana, alla partecipazione a raffinati concerti da camera all'Auditorium Parco della Musica a Roma, sino alla presenza in grandi e piccoli eventi che promuovono l'arte in ogni sua forma.



Jazz, please!

Saranno i primi a salire sullo speciale palcoscenico di GustoLive.
Si chiamano Jazz Please e sono il piacevolissimo quintetto formato da Paolo Scandozza, contrabbassista e direttore artistico della band, Antonella Caiazzo, dalla voce intensa e sorprendente, Olimpio Riccardi al sassofono, Vincenzo Bianchi al pianoforte e Corrado Golfieri alla batteria.

Abbiamo deciso di lasciare a loro il compito di introdurre il raffinato omaggio a Paolo Conte e Mina, in cui si esibiranno nella serata del 24 febbraio.

-Cosa significa riarrangiare le grandi canzoni della musica italiana?
Paolo: É un modo di riproporre melodie del passato a cui il pubblico ha già regalato stima e successo e riuscire a suggerire nuovi percorsi di ascolto.
E non parlo solo di una questione di orecchio e di musicalità, ma soprattutto di un "sentire" emozionale...


-Parli di jazz?

Certo, sempre.
Non c'è ancora e non credo esisterà mai una definizione della parola jazz, perché il jazz è troppe cose insieme: è una contaminazione di stili e generi musicali, un'epoca difficile e affascinante, un secolo di storia che vive ancora nel momento presente, il jazz è l'eredità di musicisti straordinari per i quali la tecnica ha subito ceduto il passo all'anima.

-Continua...
Quando ci avviciniamo ad una canzone e ci innamoriamo della sua melodia, ne percorriamo note ed accordi per poi giocare ad infinite variazioni armoniche, quello che stiamo facendo è jazz.
Quando la musica nasce nell'istante stesso in cui suoniamo e l'improvvisazione cavalca l'onda dei sentimenti, delle sensazioni e persino dell'umore di quel momento, il risultato è assolutamente jazz.


Paolo Scandozza ha iniziato a suonare la chitarra quando aveva appena sette anni, a quindici è passato al basso elettrico e i suoi venti anni li ha vissuti nel pieno della passione per il rock.

-Quando è arrivato il jazz?
Il jazz è sempre un'evoluzione, che non può che arrivare quando si è più maturi.
Io ho imparato ad amare il jazz ascoltando Miles Davis, Charlie Parker, Duke Ellington, Louis Armstrong e tanti altri nomi di artisti ineguagliabili, affezionandomi per sempre alla loro scuola.
Con il jazz, per me, è arrivato anche il contrabbasso.

-Paolo Conte e Mina, perché?
Per la stima nei confronti di uno dei più grandi musicisti jazz e cantautori italiani del nostro secolo, che il nostro pianista Vincenzo Bianchi ha avuto modo di conoscere da vicino (è lui ad interpretarlo anche in questo spettacolo), e per la bellissima voce di Mina.

Paolo rivolge lo sguardo ad Antonella e vuole che sia lei a raccontarci...

-Cosa si prova a vestire i panni della cantante italiana più ammirata di tutti i tempi?
Antonella: É una grande responsabilità senza dubbio, ma anche un orgoglio sincero, perché per cantare Mina è chiaro che bisogna godere di importanti similitudini con la sua voce.

-Cosa ti piace di lei?
È una donna che già negli anni '40 parlava di jazz e nella voce e nelle movenze si ispirava a Ella Fitzgerald, Billy Holiday, Sarah Vaughan, dando un tocco molto elegante alla musica leggera di allora.

-E la tua passione per il jazz?
Sono un soprano scuro e ho studiato e cantato la musica lirica.
Direi che l'incontro con Paolo è stato determinante perché mi avvicinassi a generi più moderni: avevo diciotto anni, ero la più piccola del gruppo ed è insieme a loro che ho vissuto il passaggio dal rock al blues, al soul, per scoprire infine la magia del jazz.

-Qual è?
Il jazz è adrenalina allo stato puro ed emozioni che liberano il genio che abita in noi.
Quando sei dentro il pezzo, quando riesci a "sentire" la musica, tu non hai cognizione di quello che farai dopo due minuti, né una volta fatto potrai ripeterlo ancora uguale a se stesso.
Credo sia questa la magia del jazz: una creatività che nasce dal lasciarsi travolgere da ciò che senti nel cuore, dal seguire le sue intuizioni e giocare a tradurle in musica.

Il menu

fritti di terra e di mare
Franciacorta Brut DOCG, La Montina

risotto con gamberi
Satén DOCG, La Montina

sapori di mare su vellutata di fagioli
Millesimato 2005 DOCG, La Montina

plumcake all'albicocca
Rosé Demi Sec DOCG, La Montina

Liquori Izzi


Il costo della serata di degustazione e concerto è di € 45,00 a persona

Per prenotazioni: Ristorante La Lanterna, Piazza della Repubblica 27 Terracina - 0773702527

* Le interviste a Luigi Santoro e Paolo Scandozza e Antonella Caiazzo sono a cura di Francesca De Santis

martedì 9 febbraio 2010

All'asta del pesce

Questo mese gita fuori porta...
ho deciso di portarvi con me all'asta del pesce!

Sono le 15e50 di uno dei giorni più freddi che ci sta regalando febbraio, quindi indossiamo il giobbottone pesante e un cappello di lana e andiamo al porto ad aspettare che i pescatori tornino con il bottino della gelida notte trascorsa in mare...


Un primo sguardo lo diamo già sull'uscio. I padroni delle paranze terracinesi hanno sistemato su grossi carrelli le casse bianche con il pescato e fanno la fila per farne bella mostra davanti ai potenziali acquirenti.







Abbondano triglie e merluzzi, come vuole la stagione...



gamberetti bianchi,



e sogliolette



calamari,



e dell'ottima zuppa







ci sono anche palamiti niente male e qualche cassa più pregiata che farà battere più di qualche dito sul bottone del telecomando



Eh sì, perché la tecnologia avanza anche in questo campo ed ecco che, da qualche anno a questa parte, i foglietti di carta su cui appuntare tipologia e prezzo del pesce ed il gran vociare dell'astatore e degli interessati sono stati sostituiti da moderni telecomandi che giocano al rialzo e determinano il nome del vincitore,
con tanto di display luminoso

e di scontrino direttamente nella cassa!



Per il resto (e per fortuna!), ben pochi sono stati gli stravolgimenti: l'atmosfera è goliardica tra i vecchi amici che da sempre dividono la loro vita tra mare e porto, le giovani matricole e il pubblico di compratori che ogni giorno si presenta puntuale all'appuntamento con l'asta e il suo folklore (sfottò compresi!)



Intanto sul nastro trasportatore sfilano uno dopo l'altro i sapori del mare d'inverno ed io devo finalmente scegliere con cosa incuriosire e deliziare i miei clienti di stasera...

Poi mentre i ragazzi preparano il pesce da portare via...


faccio fare un giretto anche alla mia piccola Rachele!


Biancomangiare spumoso con gelatina di mandarino


Per il biancomangiare

200 g di panna liquida, 200 g di latte, 100 g di farina di mandorle, 100 g di zucchero, 200 g i panna montata, 1 bacca di vaniglia, 6 g di gelatina

Versate in un pentolino la panna liquida e il latte, aggiungete lo zucchero e la bacca di vaniglia e portate a ebollizione.
Togliete dal fuoco, unite la gelatina e lasciate riposare fino al completo raffreddamento.
Quindi aggiungete la panna montata ed infine la farina di mandorle.
Versate il composto in bicchieri di vetro e riponete in frigo.


Per la gelatina al mandarino

½ l di succo di mandarino, 3 fogli di gelatina, 60 g di zucchero a velo

Preparate la gelatina al mandarino e mettetela in frigo.
Una volta rappresa, spaccatela con una forchetta e mettetela sul biancomangiare.

Guarnite con frolla friabile e cioccolato fondente fuso.