ho deciso di portarvi con me all'asta del pesce!
Sono le 15e50 di uno dei giorni più freddi che ci sta regalando febbraio, quindi indossiamo il giobbottone pesante e un cappello di lana e andiamo al porto ad aspettare che i pescatori tornino con il bottino della gelida notte trascorsa in mare...
Un primo sguardo lo diamo già sull'uscio. I padroni delle paranze terracinesi hanno sistemato su grossi carrelli le casse bianche con il pescato e fanno la fila per farne bella mostra davanti ai potenziali acquirenti.
Abbondano triglie e merluzzi, come vuole la stagione...
gamberetti bianchi,
e sogliolette
calamari,
e dell'ottima zuppa
ci sono anche palamiti niente male e qualche cassa più pregiata che farà battere più di qualche dito sul bottone del telecomando
Eh sì, perché la tecnologia avanza anche in questo campo ed ecco che, da qualche anno a questa parte, i foglietti di carta su cui appuntare tipologia e prezzo del pesce ed il gran vociare dell'astatore e degli interessati sono stati sostituiti da moderni telecomandi che giocano al rialzo e determinano il nome del vincitore,
con tanto di display luminoso
e di scontrino direttamente nella cassa!
Per il resto (e per fortuna!), ben pochi sono stati gli stravolgimenti: l'atmosfera è goliardica tra i vecchi amici che da sempre dividono la loro vita tra mare e porto, le giovani matricole e il pubblico di compratori che ogni giorno si presenta puntuale all'appuntamento con l'asta e il suo folklore (sfottò compresi!)
Intanto sul nastro trasportatore sfilano uno dopo l'altro i sapori del mare d'inverno ed io devo finalmente scegliere con cosa incuriosire e deliziare i miei clienti di stasera...
Poi mentre i ragazzi preparano il pesce da portare via...