lunedì 2 gennaio 2012

IL RISTORANTE LA LANTERNA ADOTTA I PRESIDI SLOW FOOD. La cena di Natale tra auguri, alleanze golose e nuovi progetti

‘La bellezza salverà il mondo’, scriveva qualcuno. Noi ci chiediamo: può il piacere del cibo aiutarci a costruire un futuro migliore per tutti?
A quanto pare sembra proprio di sì.

Lo scorso 21 dicembre siamo stati onorati di avere come ospiti i soci della Condotta Slow Food di Terracina, in occasione della tradizionale Cena degli auguri di Natale. Il ristorante era colmo di appassionati gourmet, l’atmosfera festosa e conviviale come nelle migliori famiglie e sulla tavola il ricco menu ha reso omaggio a prodotti d’eccellenza sia vicini che lontani.



Tartare di tonno, panzanella con merluzzo, baccalà al vapore con confettura di cipolle di Tropea e insalata di polpo verace con mandorle tostate sono stati accompagnati dalle bollicine di Falesco Spumante Metodo Classico Brut. La minestra d’arzilla e broccoli con colatura di alici di Cetara e il raviolo aperto con scorfano su pesto di basilico hanno goduto dell’amabile compagnia di Falesco Poggio dei Gelsi e Falesco Tellus Shiraz 100%. Il filetto di San Pietro con porro e pasta kataifi e la caponatina di verdure hanno brindato con Falesco Ferentano Roscetto 100%.


















Ha concluso l’indimenticabile percorso enogastronomico il nostro semifreddo di castagne di Bassiano con pistacchi di Bronte.

Il ristorante La Lanterna è il primo a Terracina ad aver aderito all’Alleanza tra i cuochi italiani e i Presidi Slow Food – ha annunciato il Fiduciario della Condotta Danilo Mastracco – Si tratta di un gesto nobile e ricco di significati: l’adozione di 3 o più Presidi nel proprio menu è un grande contributo alla salvaguardia e alla valorizzazione di alcuni prodotti a rischio di estinzione, perché fagocitati dalle dure leggi di mercato, che rappresentano però un vero e proprio patrimonio in termini di gusto e qualità organolettiche, ma anche di storia e cultura dei territori. Non solo. È una convinta e sincera adesione alla filosofia Slow Food, i cui principi guida sono ‘buono’, ‘pulito’ e ‘giusto’.













A poter ambire al prestigioso contrassegno di Presidio Slow Food, secondo i progetti a cui sta lavorando la Condotta, sarebbero almeno due prodotti simbolo dell’identità gastronomica terracinese: la fragola di Terracina e il moscato di Terracina.
Ciò consentirebbe da un lato di tutelarne le caratteristiche originarie, impedendo che la notorietà e la crescente richiesta di questi prodotti possa incentivare eventuali modificazioni – spiega Mastracco – dall’altro sarebbe un’opportunità straordinaria per farli conoscere al di fuori dei confini locali, sottoposti all’attenzione creativa di chef d’ogni regione d’Italia e del mondo.


Un’altra bella iniziativa riguarda anche la DOP Colline Pontine.





È un olio extravergine d’oliva tra i migliori al mondo – osserva il Fiduciario – E se la produzione riguarda soprattutto Priverno e dintorni, è pur vero che la quantità e la qualità dei ristoranti di Terracina è tale da poter offrire un impulso vitale alla sua commercializzazione.

Tra i momenti più carini della serata c’è stata senza dubbio la distribuzione dei barattolini di ‘pasta madre’, il lievito naturale generato dall’impasto di sole acqua e farina e gelosamente custodito dalle massaie d’un tempo per la preparazione del pane fatto in casa, che oggi è divenuto il principio ispiratore di una vera e propria Comunità del cibo.

All’inizio Slow Food era un’associazione dedita soprattutto alla degustazione del vino – racconta Danilo Mastracco – poi l’interesse si è pian piano allargato alla gastronomia e alla ristorazione. Oggi il discorso si fa ancora più serio e i progetti più ambiziosi: Slow Food è una miriade di iniziative volte a promuovere il mangiare sano, un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e dei ritmi della natura, il mercato equo, la giustizia sociale e un gusto che non si ferma alle qualità organolettiche degli alimenti ma sa riconoscere nel cibo sapori e memoria, tradizioni e sentimenti. Come la convivialità, che è l’elemento più forte e imprescindibile dell’identità Slow Food.





Grazie Slow Food.