venerdì 28 maggio 2010

Filetto di maccarello al cartoccio

Difficoltà

Media

Costo

€ 30,00

Per 4 persone

1 kg di maccarello; 1 pomodoro verde grande; 4 capesante; basilico; sale; olio extravergine d’oliva




Attrezzi di cucina

Carta fata e spago… Si chiama “fata” per dare l’idea, già solo a sentirne pronunciare il nome, delle proprietà quasi “magiche” di questa innovativa carta da cucina.

Sottile e trasparente, è fatta di un materiale speciale che non contiene plastificanti, è totalmente neutro, compatibile con l’uso alimentare e capace di resistere alle alte temperature di cottura.

Assolutamente perfetta per qualsiasi tipo di “cartoccio”, la carta fata contiene i profumi e i sapori naturali del cibo, liberandoli con grande intensità al momento dell’apertura.

Bella da vedere, è quindi particolarmente adatta a presentazioni d’effetto. Aprite il cartoccio a tavola, direttamente nei piatti dei vostri ospiti e sarà il più gradevole modo di augurare loro “buon appetito”!


Preparazione

Pulite e sfilettate il maccarello, eliminate le spine e togliete la pelle. Ricavate 4 filetti di pesce e dividetene ognuno in tre parti.

Pulite le capesante e fatele rosolare in padella fino a farle aprire, quindi estraete il muscolo e tagliatelo a pezzetti.

Preparate 4 cartocci con la carta fata e disponete in ognuna una fetta di pomodoro, una capasanta, 3 tranci di maccarello, una foglia di basilico, un pizzico di sale e un filo d’olio extravergine d’oliva.

Chiudete il cartoccio con lo spago ben stretto e cucinatelo in forno a vapore a circa 90° C per 5 minuti.

Se non avete un forno a vapore, si può optare per la cottura a bagnomaria (3 minuti).

Servite!


Il Sommelier consiglia

Vigna di Capestrano DOC 2009, Valle Reale, Abruzzo

Note di degustazione

Sul terreno calcareo di Capestrano, dove le alte temperature delle giornate estive si accompagnano ai freschi venti del Gran Sasso, cresce un’uva con buona gradazione zuccherina e piacevoli livelli di acidità, da cui l’azienda Valle Reale ottiene il pregiato Trebbiano d’Abruzzo.

La pigiatura soffice e la macerazione a freddo per una notte gli donano il suo gusto pieno ed equilibrato, che richiama agrumi e fiori bianchi.