giovedì 27 maggio 2010

Strozzapreti con maccarello, capperi e fagiolini


Difficoltà

Facile

Costo

€ 10,00

Per 4 persone

400 g di strozzapreti; 1 maccarello da 600 g circa; 10 capperi salati; 200 gi di fagiolini verdi; 8 pachino non troppo maturi; 1 spicchio d’aglio; 1 mestolo di brodo vegetale; olio extravergine d’oliva; sale q.b.



Preparazione

Pulite e sfilettate il maccarello, eliminate con cura la pelle e tutte le spine, ricavatene 4 filetti e fateli a cubetti.

Bollite i fagiolini in acqua salata e, giunti a una cottura al dente, scolateli e raffreddateli con del ghiaccio.

In una padella, fate rosolare uno spicchio di aglio e, una volta imbiondito, toglietelo.

Tritate finemente i capperi e fateli saltare.

Aggiungete i bocconcini di maccarello, fate rosolare per qualche istante e poi unite i pomodori e un mestolo di brodo vegetale. Fate cuocere per un paio di minuti.

Bollite in acqua salta gli strozzapreti, scola teli al dente e fateli saltare in padella insieme ai fagiolini.

Se serve, aggiungete un po’ di brodo, mantecate e servite.


Le parole del gusto

Strozzapreti. È una pasta tipica tirata a mano, che nasce dall’impasto di sola acqua e farina. Diffusi in tante regioni d’Italia, ognuna con la sua personalissima variante, gli strozzapreti terracinesi si differenziano per la forma: non sono infatti spaghettoni lunghi e spessi, dalla consistenza piuttosto farinosa, ma morbidi riccioli di sottile pasta fresca.


Il Sommelier consiglia

Caracci Falerno del Massico Bianco DOC 2009, Villa Matilde, Campania


Note di degustazione

Pluripremiato dalla critica enologica, è un vino vellutato, morbido ed elegante, espressione di un bouquet aromatico che si completa con l’affinamento in barriques di Allier e alterna sentori di rosa canina, banana, ananas, pera Williams e burro di cacao, muschio, nocciola tostata e vaniglia.

Del resto, Villa Matilde è un’azienda speciale.

Circa tremila anni fa cresceva in Campania un vino che lo stesso dio Bacco aveva donato alla terra del Massico e che, decantato sin dall’epoca romana, fu però distrutto dalla devastante filossera agli inizi del secolo scorso.

Fu l’avvocato Francesco Paolo Avallone, il fondatore di Villa Matilde, che dopo anni di ricerche riuscì a individuare le viti dell’antico vino e a riportare in vita il mito del Falerno.